Ecoprogettazione all’avanguardia per un futuro carbon-negative nell’industria dell’etilene

L’ambizione di SolDAC è a dir poco rivoluzionaria, ma reinventare l’industria dell’etilene in modo competitivo rimanendo veramente neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio non è una passeggiata. Il percorso dell’innovazione è complicato e, anche se creare qualcosa che sia considerato sostenibile potrebbe essere fattibile, arrivarci potrebbe non essere così ecologico come si potrebbe pensare. Il progetto “Garantire la responsabilità ambientale: Approccio all’ecodesign” affronta questo problema. In generale, l’eco-design sta acquisendo importanza nel campo della ricerca e dello sviluppo – ne è prova la recente proposta di regolamento for Sustainable Products ESPR (Eco-design for Sustainable Products)– dell’European Green Deal – tuttavia, la sua attuazione è diventata di particolare interesse per le tecnologie CCUS (Carbon Capture, Utilisation, and Storage), come il SolDAC. Queste tecnologie mirano ad andare oltre la neutralità del carbonio e ad ottenere uno status di carbonio-negativo, il che richiede che le loro capacità di rimozione della CO2 atmosferica superino le emissioni equivalenti assunte durante la loro costruzione, installazione, funzionamento e manutenzione. È qui che entra in gioco l’eco-design, che prevede misure di progettazione integrale per ridurre al minimo le inevitabili emissioni.

Il punto di vista di SolDAC sull’eco-design

La strategia di eco-design del progetto trae vantaggio dalla sua fase iniziale di sviluppo – ricordiamo la natura di proof-of-concept del progetto. Ai partner tecnici che hanno elaborato la scienza alla base di SolDAC è stato chiesto di proporre diversi candidati per i materiali speciali implementati nelle tre diverse sottounità della tecnologia. In questo modo, LOMARTOV – leader del triplice pilastro di orientamento e validazione della sostenibilità di SolDAC – è stato in grado di effettuare una valutazione preliminare degli impatti ambientali che l’implementazione di ciascun materiale candidato avrebbe comportato. Valutando questi aspetti durante la fase di progettazione delle sottounità, è stato possibile mantenere un ciclo di feedback continuo tra LOMARTOV e i partner che lavorano allo sviluppo tecnico, consentendo al concetto di essere il più a basso impatto possibile fin dall’inizio. Dopo tutto, è meglio prepararsi che ripararsi.

La tattica di LOMARTOV per l’eco-design implementa una solida base metodologica che integra approcci su due fronti – ambientale e normativo – seguendo da vicino le raccomandazioni della Commissione Europea in entrambi i campi. In particolare, il loro approccio integra il quadro standardizzato della Valutazione del Ciclo di Vita (LCA) per lo screening ambientale e il quadro Safe and Sustainable by Design (SSbD) e il Critical Raw Materials Act dell’UE per la conformità normativa. Adottando questo approccio globale all’ecoprogettazione, SolDAC garantisce un percorso chiaro verso l’essere non solo carbon-negative, ma anche pronte per lo sfruttamento. Questo doppio vantaggio è una conseguenza diretta dell’implementazione in fase iniziale dei principi di sostenibilità, che sono intrinsecamente olistici e sono al centro dei compiti di LOMARTOV nell’ambito del progetto.

Il risultato del compito di eco-progettazione del SolDAC è una serie di dodici raccomandazioni di progettazione per i partner tecnici che lavorano al concetto e al prototipo della tecnologia. Esse riguardano la selezione dei materiali che compongono: l’elemento ottico e l’elemento liquido assorbente per il collettore solare a spettro completo; gli elettrocatalizzatori, gli elettrodi e i substrati dell’unità fotoelettrochimica. Includono anche una serie di raccomandazioni di protocollo per le procedure di sintesi dei materiali nanoporosi dell’unità di cattura diretta dell’aria.

Mettendo in atto con successo la sua strategia di eco-progettazione, il SolDAC diventa una vera e propria testimonianza dei vantaggi che questo approccio rappresenta per le tecnologie emergenti. Prevedere le potenziali carenze ambientali di un concetto tecnicamente fattibile consente di mitigarle precocemente, preparandolo alla scalata verso l’introduzione sul mercato. È importante, tuttavia, non perdere di vista le opportunità di integrare ulteriormente le grazie dell’ecodesign. Ad esempio, implementando i principi della Ricerca e Innovazione Responsabile (RRI) e lo screening per l’accettazione sociale, SolDAC incorpora un’ottica sociale nella sua proposta di valore, assicurando il suo percorso verso una soluzione sostenibile a tutto tondo e onnicomprensiva..

Scritto da Mihaela Mirea, LOMARTOV